Oggi scopriamo una ricetta particolarmente adatta al periodo freddo, facendoci trasportare niente meno che in Francia. La ricetta è arricchita dalla presenza dello speck, un salume dal gusto intenso e caratteristico, grazie all’affumicatura che lo contraddistingue. L’ha riprodotta per noi Maria Teresa di Marco de La cucina di calycanthus, che ce la racconta così:
“la cucina francese vive la strana condizione di una fama che, almeno in parte, la sovrasta. Spesso la pensiamo come una cucina complicata, difficile e sofisticata, ma la verità è che nella sua essenza quotidiana di casa e anche di bistrot dalle tovaglie quadrettate, è una cucina semplice, con le sue regole certo, ma del tutto possibile da replicare chez soi.
Parigi è piena di mercati, in tutti i giorni della settimana e in tutti i suoi quartieri. Per capire quanto questo sia vero e acchiapparne la radice, vale la pena trovare il tempo di leggere o di rileggere Il ventre di Parigi (1873), il romanzo che Zola ha dedicato al mercato delle Halles, che oggi non esiste più ma che era la pancia autentica di questa città tanto speciale.
E proprio alle Halles è legata una delle leggende che circonda la soupe à l’oignon: non sapremo mai se fosse autentica e in quale esatta misura, ma è certo ancora oggi ci seduce e rende questa zuppa ancora più profumata. Sembra che i poeti decadenti, e in particolare proprio Charles Baudelaire, fossero soliti concludere le notti letterarie ad alto tasso alcolico con una visita alle Halles, incrociando la notte che si chiudeva con il nuovo giorno che cominciava.
Questa zuppa calda e corroborante che si cucinava nei bar attorno al mercato aiutava i venditori che si erano alzati nel cuore della notte per arrivare a Parigi dalle campagne con le loro mercanzie, ma anche i bons viveurs che si scaldavano la pancia e smaltivano così una parte delle loro bisbocce (le cipolle sono infatti molto diuretiche).
Forse per tutte queste ragioni e anche per quella nostalgia che comunque circonda Parigi è sempre una buona idea regalarsi una zuppa di cipolle comme il faut. Serviranno poche accortezze: un buon brodo (di manzo o di pollo), cipolle dorate, un cucchiaio di farina, pane e gruviera per gratinare e nella nostra versione un poco arricchita speck aromatico delle Alpi, perché la cucina è sempre in viaggio!”
Che aspettate dunque: ora c’è solo da recuperare gli ingredienti e provare a farla nella vostra cucina. Basta seguire i passaggi raccolti nella sezione delle ricette d’autore.
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