Evento d’eccezione venerdì 29 novembre nella sala dei Contrari della rocca, messa gentilmente a disposizione dalla Fondazione di Vignola. Il Consorzio del Prosciutto di Modena DOP ha infatti organizzato un convegno – evento per celebrare i suoi primi 50 anni.
Dopo la registrazione dei partecipanti a partire dalle 14,30, i lavori si apriranno alle 15 con i saluti istituzionali di: Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna; Gian Domenico Tomei, presidente della Provincia di Modena; Simone Pelloni, sindaco di Vignola; Giuseppe Molinari, presidente della Camera di Commercio di Modena; Carmen Vandelli, presidente della Fondazione di Vignola; Davide Calderone, direttore di Assica; Giorgia Vitali, presidente del Consorzio del Prosciutto di Modena e del Clitravi (l’organizzazione che collega l’industria di trasformazione delle carni nell’Unione europea).
Alle 15,30 prenderà il via il convegno dal titolo “Le DOP e IGP tra sviluppo sostenibile e nuove strategie commerciali e di comunicazione”. Per l’occasione, interverranno il prof. Daniele Fornari (“Il futuro non è più quello i una volta! Le nuove sfide commerciali”), il prof. Filippo Arfini (“Indicazioni geografiche, catene del valore e territorio: istruzioni per uno sviluppo sostenibile”). il prof. Vincenzo Russo (“Come comunicare efficacemente un prodotto: il contributo delle neuroscienze e del neuromarketing”).
Seguirà quindi una tavola rotonda moderata dal giornalista Ettore Tazzioli sul tema “L’importante ruolo di istituzioni e associazioni a sostegno delle DOP e IGP”, che vedrà intervenire Stefano Vaccari (capo dipartimento Icqrf), Luigi Polizzi (dirigente Pqau Iv), Mauro Rosati (direttore di Qualivita), Riccardo Deserti (vicepresidente di Origin Italia), Lorenzo Beretta (presidente di Isit) e Pierluigi Sciolette (presidente di Piacere Modena).
“Il Consorzio del Prosciutto di Modena – spiega Anna Anceschi, direttore del Consorzio – nacque su base volontaria esattamente il 6 ottobre 1969. Nel 1990 ottenne il marchio di tutela da parte della legge italiana e, nel 1996, è arrivata finalmente la DOP, denominazione di origine protetta, che tutela il prodotto a livello europeo e internazionale. Attualmente fanno parte del Consorzio dieci aziende, per una produzione che si aggira sugli 80.000 pezzi all’anno. Non sono certo molti, perchè puntiamo esclusivamente sulla qualità. Non a caso, il Prosciutto di Modena si contraddistingue per essere, da disciplinare, l’unico prosciutto che esige almeno 14 mesi di stagionatura, anche se viene normalmente commercializzato non prima dei 18 – 20 mesi. Inoltre i suoi unici ingredienti, oltre ovviamente al tempo, sono soltanto due: la coscia di suino pesante di provenienza italiana e il sale. Proprio la sapiente lavorazione artigianale, peraltro, permette al nostro prosciutto di essere saporito ma al contempo a basso contenuto di sale. Tutto il resto lo fa il microclima molto particolare della zona di produzione (ovvero la collina modenese, più qualche comune confinante in provincia di Bologna e Reggio Emilia), abbastanza secco e ventilato”.
Il direttore ha inoltre fornito anche alcuni interessanti dati commerciali, aggiungendo: “Lo scorso anno la produzione è aumentata del 10 – 12% e quest’anno manterremo i quantitativi del 2018. Il fatturato è stabile e si aggira sui 6 milioni di euro. La quota di export del nostro prosciutto si aggira sul 7 – 8%, principalmente in Europa (Francia, Germania, Austria), ma abbiamo aperto anche il canale con gli Stati Uniti. Puntiamo molto comunque ad allargare l’interesse verso il nostro prodotto sui mercati stranieri e in particolare in Giappone e nel Lontano Oriente. Proprio per questo, a marzo 2020 parteciperemo come Consorzio alla fiera Foodex di Tokyo, che reputiamo strategica per farci conoscere ancor meglio da una platea di pubblico potenzialmente molto interessata al Prosciutto di Modena DOP”.
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