28 aprile 2023 – La sua origine viene fatta risalire nientemeno che al 1500, su per giù, quando in un’area precisa del nord Europa nacque come piatto prelibato, di cui pare fosse goloso nientemeno che Carlo III, Duca di Lorena: siamo infatti nell’omonima regione francese, che condivide i confini con altri tre stati (Belgio, Lussemburgo e Germania) e ha dato il nome alla ricetta, che ancora oggi porta con sé la cultura di un’area di confine. Tuttavia, nonostante fosse di frequente sulle tavole dei signori locali, si tratta da sempre di un piatto ‘popolare’, certo, molto famoso, ma anche molto apprezzato fra la gente comune.
La creazione di cui parliamo è un perfetto esempio di contaminazione fra culture diverse, già nel nome: Quiche, simile alla parola ‘torta’ in tedesco (Kuchen) e Lorraine, cioè della Lorena, la zona francese in cui è comparsa per la prima volta oltre 500 anni fa. Esistono diverse versioni, che variano man mano che ci si sposta lungo i confini delle regioni limitrofe, in base ai gusti, alle disponibilità di prodotti da poter aggiungere alla ricetta originale e alle usanze locali. Basti pensare che entro l’immediato confine tedesco, ne esiste una variante con l’aggiunta di cipolle bianche…
Oggi, in Francia, la quiche lorraine è un piatto molto comune e spesso nelle panetterie, locali noti come boulangerie di cui le città francesi sono piene, si trova con facilità. Non manca mai nemmeno nelle brasserie e nei cafè delle zone più frequentate, rappresentando uno dei piatti più semplici e diffusi della nazione. Noi la scopriamo con l’aiuto di mani esperte, perché nella ricetta originale francese, c’è un salume che la rende golosa e inimitabile: la pancetta. Una vera chicca, ideale quando non sappiamo cosa proporre ai nostri ospiti per una cena, un pranzo o un aperitivo particolare. E’ anche un ottimo modo di affrontare pic-nic e gite fuori porta, grazie alla possibilità di prepararla prima e mangiarla senza doverla riscaldare.
“Ci sono ricette che fanno venire fame soltanto pronunciandone il nome: è il caso della quiche lorraine che è una delle grandi glorie della cucina francese. Se la guardiamo da vicino non è al fondo che una torta salata, ma con una grazia tutta speciale e un equilibrio di sapori che la rende indimenticabile” – ha detto Maria Teresa Di Marco de La Cucina di Calycanthus, che l’ha creata e condivisa con noi.
“Come spesso succede con i piatti della tradizione francese può incutere un poco di timore al momento di metterla in cantiere, ma in realtà non è difficile né lunga da preparare, merita solo qualche attenzione nei diversi passaggi e come sempre ottimi ingredienti di partenza. Il vantaggio non trascurabile è che si può preparare con anticipo, perché tiepida o incluso fredda è sempre buonissima. La ricetta che proponiamo è quella classica che funziona sempre egregiamente, l’unica novità è nell’impasto del guscio di brisée che è montato con acqua calda e burro sciolto (invece che freddo) e con la farina integrale, seguendo l’estro creativo di una grande food-writer, Donna Hay.”
Una ricetta golosa, capace di valorizzare la pancetta in modo creativo, ma anche la grande storia che la contraddistingue. Un classico d’Oltralpe che spesso troviamo sulle tavole dei banchetti anche qui da noi, in formati diversi, dalla monoporzione fino al formato ‘da condividere’ in fette più generose. Ovviamente, una volta padroneggiata la tecnica, nulla vieta di arricchire la versione classica con ingredienti personalizzati con il proprio gusto e secondo le proprie esigenze. Sempre nel rispetto della tradizione!
I passaggi per replicarla sono nel nostro archivio di ricette d’autore e non aspetta altro che di mettervi alla prova. Che aspettate?!
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