Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha ufficializzato nei giorni scorsi un altro provvedimento straordinario per fronteggiare la contingente crisi della filiera dei prosciutti DOP. Tale misura riguarda il cosiddetto “ammasso privato” e, partendo da quanto previsto dal noto DL Rilancio, stabilisce lo stanziamento di 10 milioni di euro per finanziare alcune tipologie d’intervento a favore dei prosciutti DOP. Proprio ieri Agea ha emanato le istruzioni operative per predisporre le domande a favore delle aziende che intendono aderire.
Quest’ultimo provvedimento adottato dal Governo – che ringraziamo per l’attenzione e vicinanza al nostro settore – rientra nel più ampio pacchetto di azioni, frutto di un costante e tenace lavoro anche politico del nostro Consorzio, per sostenere le nostre aziende colpite dal crollo delle vendite e per far ripartire l’intera filiera. Abbiamo fortemente incoraggiato l’operazione di ammasso privato, poiché permetterà di ottenere due importanti risultati: distogliere dal circuito DOP una parte consistente di prodotto stagionato alleggerendo l’offerta del prodotto sul mercato e sostenere lo stoccaggio dei prosciutti DOP al fine di prolungarne la stagionatura, una misura legata alla qualità del prodotto poiché tende a migliorare le sue caratteristiche organolettiche e al contempo ci aiuta a generare liquidità e a dare continuità alla produzione, ha affermato Vittorio Capanna, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma.
Alla recente disposizione dell’ammasso privato, si aggiungono: il recente bando emanato dal Mipaaf per l’acquisto di circa 100.000 Prosciutti di Parma destinati agli indigenti; la modifica temporanea al Disciplinare per estendere di 30 giorni la shelf life del Prosciutto di Parma preaffettato in supporto ai mercati internazionali; e, nell’ambito delle iniziative promozionali, la nuova strategia di comunicazione focalizzata all’interno dei punti vendita, presso il banco taglio in particolare, per incentivare il consumo del Prosciutto di Parma.
Tali misure, seppure non sufficienti a garantire una ripresa risolutiva nel tempo, rappresentano tuttavia, considerate nel loro insieme, degli strumenti indispensabili per dare un sollievo immediato al nostro comparto che ha già ridotto la produzione del 16% nei primi 5 mesi dell’anno e ad oggi registra una perdita complessiva di almeno il 30% del proprio fatturato.
Durante il lockdown, inoltre, la totale chiusura del canale HoReCa e la significativa diminuzione delle vendite al banco taglio hanno determinato un calo commerciale di circa il 35%, indebolendo il Prosciutto di Parma con ripercussioni sugli altri anelli a monte della filiera. In questa fase così delicata è importante continuare a lavorare su più fronti, dialogando costantemente con le istituzioni, perché qualsiasi iniziativa possa contribuire a rilanciare la filiera DOP del Parma e di tutte le altre Indicazioni Geografiche, ha proseguito Capanna.
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